Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Sherlock Holmes - Gioco di ombre - Recensione

15/12/2011 | Recensioni |
Sherlock Holmes - Gioco di ombre - Recensione

Il caso è riaperto, e ancora una volta a capo delle indagini più stravaganti che il cinema abbia visto impresse sulle sue pellicole, ci sono Mr Robert Downey Jr e Jude Law, rispettivamente Sherlock Holmes e il fedele Watson. Il Professor Moriarty è la nuova acuta mente criminale con la quale sono costretti a fare i conti, che possiede un'intelligenza pari a quella dell'investigatore, e che intende devolverla al male assoluto e strategico. Omicidi, sparatorie e scazzottate portano Holmes a chiedersi cosa ci sia dietro a tanto fermento e perché, così distrae Watson dal suo viaggio di nozze e lo fa viaggiare da Londra a Parigi, passando per la Germania fino ad arrivare in Svizzera, dove si concentra la tela di morte e distruzione del Professore. La resa dei conti fra i due è orchestrata da una complicata e astuta partita a scacchi, dove i giocatori con astuzia e caparbietà cercheranno di prevalere sull'altro, a meno che…non vi resta che scoprirlo.
Il secondo capitolo, di quella che si annuncia essere una serie, Sherlock Holmes - Gioco di Ombre, è all'insegna dello spettacolo e dell'impatto visivo, il regista Guy Ritchie ha deciso di attenersi il più possibile al libro e di cercare di caratterizzare le pagine del geniale Arthur Conan Doyle, fedelmente assistito dal cast del primo episodio e dall'aggiunta di Noomi Rapace, qui nelle vesti di una agguerrita zingara. Forse queste "spettacolarizzazioni" alla trama, hanno si l'effetto voluto, divertenti, ritmate e scadenzate da una perfetta colonna sonora, non per niente affidata ad Hans Zimmer, ma fanno perdere di vista quella che è e rimane sempre la vera attrattiva e natura di Sherlock, le indagini. Rimane comunque il miglior Sherlock Holmes portato su grande schermo, (se non si tiene conto del classico Disney Basil-l'investigatopo, ma quello è un altro discorso), grazie anche alla perfetta alchimia che i due protagonisti dimostrano di avere come coppia, ed è proprio la coppia che  viene enfatizzata in questa pellicola, il rapporto fra Holmes e Watson gioca tra l'innamoramento e la fratellanza, la loro "relazione complicata" è più volte presa ad esame, sia in maniera burlesca che seriamente, uscendone assolutamente perfetta. La garanzia che ormai imprime una pellicola che porta il nome di Robert Downey Jr, ci fa pensare che il burrascoso passato di questo incredibile attore non sia mai esistito, ma il segreto del successo di Sherlock Holmes è sicuramente da imputare ad un ottimo gioco di squadra che comprende cast, regia e produzione, e le incantevoli pagine che ci ha regalato  uno dei più visionari scrittori dell'800.

Sonia Serafini

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency